Trascizione

MB: Parliamo della vita in Italia, prima di venire in Canada...

IS: Sono nata a Ventimiglia, nel 1933; i miei genitori hanno immigrato da Veneto... siamo stati lí finche è venuta la guerra, il mio padre era internato, e siamo dovuti sfollarci perche quando è cominciata la guerra nel ’39, siamo dovuti partire da Ventimiglia perche il fronte tra Ventimiglia e Menton...

MB: In Francia...

IS: era distrutto...

MB: Si...

IS: ... e siamo andati dei nonni, e siamo stati dei nonni fino alla dopoguerra. Quando che... nel ’45, quando la guerra era finita, allora mia mamma e papà avevono quattro figli, e papà era senza lavoro, e è andato lavorare in fattoria però non c’era – sichhé io, quand’ avevo del ’45, sono andata per fare la bambinaia dei signori, prendevo mille lire al mese, e papà è venuto in Canada, in cui aveva un zio vecchio che era venuto qui, ma lui è arrivato in Nova Scotia, che allora... del mezzo della farma, lavorare cosí, sicché è stato lí per un anno...

MB: Sí...

IS: ... fino che, allora dal ’33 fino al ’50, sette figli sono nati...

MB: Sette figli!

IS: Sette figli! È stato .... sicché quando siamo arrivati qui, a parlare dell’immigrazione, siamo arrivati in – dov’è arrivato il bastimento?

MB: Halifax?

IS: Halifax, ... sul Conte Biancamano, e siamo arrivati lí, e avevamo pagato in Italia, (in Castelfranco, da dove siamo partiti), abbiamo pagato per il viaggio, peró i bambini, chi avevono solo sei mesi – no, undici mesi – quando siamo arrivati a Halifax, ci volevono pagare quattro cento dollari per i due bambini (due cento dollari a l’una). E mia mamma si è messa piangere, ha detto: “mettetevi la mano sulla coscienza, c’è ho solo 47 dollari” quando siamo arrivati in Canada.

È sicché da lí siamo venuti a Guelph, quando siamo – eravamo in treno per tre giorni. Siamo arrivati qui, e siamo andati su una farma a cinque chilometri da qui, sicché mio padre è andato lavorare in farm- e io, chi avevo 17 anni, e Liliana, la seconda, chi ne aveva 13, eravamo portato a St. Joseph’s Hospital, e abbiamo cominciato a lavorare lí, sulla mensa delle nurses, e abbiamo cominciato qui...

Quando siamo arrivati in Canada - perche mio padre nessuno le davono i soldi, ha trovato uno che aveva la buona... you know... e c’è datto quattro mille dollari per pagare per il bastimento, e allora quand’arrivava la cecca [cheque], prendevo io sessanta dollari al mese, Liliana sessanta dollari al mese, per poter’ pagare i debiti quando siamo arrivati in Canada, dopo due anni.

MB: È com’ era la vita in Italia? Si ricorda la vita durante la guerra?

IS: No, well la vita in Ventimiglia mi ricordo bene, perche era un bellissimo posto, c’era lí la spiaggia, e papà lavorava su una – era falegname e lavorava sul -you know, lí, si andava c’era il mare, non era freddo, sai...

E dopo quando siamo andati in Veneto,  dove avevamo dei nonni, una stanza, e lí, si era campagna, perche, you know, non c’era niente, la mamma e papà erano in guerra... poi dopo è venuto... [il padre ha fatto quaranta mesi in Jugoslavia], ... e nel ’45, quando la guerra era finitia, proprio vicino alla casa nostra, hanno ammazzato cinque partigiani...

MB: Cinque partigiani...

IS: ... cinque partigiani, che credevono che i tedeschi erano già partiti, erano ragazzi giovani, perche gli altri erano in guerra...

MB: È com’ era il viaggio sulla nave? Era difficile?

IS: No, io sono stata tanta bene, le bambine avevano undici mesi, e la nave è stata bella.

Mandato a lavorare lí, al ospedale, il sabado quando mi mandavano fuori, sono andata a lavorare per i signori che, prendere quattro dollari, $4.75 mi pegavano, con cui potevo comprare un po’ di donuts, sulla sera di quando che chiudevono gli stori [stores], perche al domenica non c’era niente aperto, non? E allora, andevamo lí prendere gli donuts, e cosí si faceva...

MB: Che cos’ha fatto tra quando è arrivata qui in Canada e quando ha cominciato a lavorare per l’università?

IS: Okay, quando che siamo arrivati qui, tra il parroco, e un gentleman , Mr. Ferraro, ci ha trovato lavoro sull’ospedale, e sono andata lí con la mia sorella, e il prete, il parroco ha detto “dì a tutti che la sorella ha quindici hanni, perche è contro la legge per lavorare”.

Siamo andate lavorare lí, si lavorava sei giorni alla settimana, e quando che ho cominciato lí, il gentlemen che m’aveva portato è andato alla casa, e ha detto “cosa faccio qui”, non? E c’erano le suore lí, e mi parlavano e non sapevo sicché e mi dicevono “Mary, Mary, Mary”, - “no”, ho detto, “non Mary, Ines!”

 E allora, m’hanno portato dentro in una casetta piccola, dove che dormirei e c’erano alti genti, e hanno detto “domani, vieni lavorare alle sei”; credo che abbiano detto cosí, ma non avevono capace di spiegarmi. Allora m’ha fatto conto colla cosa, colla... che alle sei di mattina dovevo essere lí. E dove... proprio l’entrata dell’ospedale che era dove que io ero sulla casetta proprio in fianco, e ho cominciato dalle tre di mattina vedere che ora era, perche non avevo né orologio né niente, m’hanno portato in cucina giù, non c’era nessun alto italiano lí...

Per due settimane, non ho visto nessuno. Nessuno! Io e mia sorella. E poi dopo, come te dico, papà lavorava in fattorie, perche quando che mi papà - in Italia non avevamo soldi perche in Ventimiglia, la nostra casa è stata distrutta, perche la sera che ha dicharato guerra mi ricodo... ha detto che devono sfollarsi tutti, che abbiamo dovuto partire da Ventimiglia. Non volvevo partire, assolutamente, non volevo... volevo tornare in dietro.

 

IS: Non avevamo un soldo, perche al papá nessuno non ci volveva da’... e a l’ora, abbiamo pagato l’otto percento a l’ora del cinquant’uno per i quattro mille dollari. Papá è stato in Nova Scotia per un anno, e è dovuto stare lí per un anno,

MB: Per un anno, sí...

IS: E poi dopo quando è venuto qui, siamo arrivati noi, era proprio un anno giusto, perche in Italia nessuno aveva dei soldi, e lui è venuto qui, e ci hanno datto soldi, e in due o tre anni abbiamo pagato tutto...

IS: Quando mi sono sposata nel 1956, avevamo ancora plaster sulla casa! But we never ever owed anybody any money. Mi ricordo che, quando era natale, io e Liliana ci siamo andate in città e siamo andate per comprare una bambola per le gemelle, per le bambine, mie sorelle, e mia madre ci ha sgridato perche aspettava qui soldi per pagare i debiti.

MB: Certo.

IS: E dopo, ero-lavoravo all’ospedale, a l’ora c’erano tanti ragazzi qui, you know? Specialmente dalle nostre parte di Veneto, erano tutti a Guelph. Più che a Toronto.

MB: E come ha trovato il posto all’università?

IS: Era Maggio, sono stata all’ospedale fino dicembre, pero poi dopo in maggio, è venuta questa signora, dell’universitá, che andavano per le case, facevano, they were taking, they were finding out what do you use in this and that, you know, è venuta questa dietician, era una siciliana chi parlava italiano, faceva come interpreter non? E questa signora me ha detto “you speak English not too bad. Ti piacerebbe venir’ lavorare per noi, all’universitá?”

Il giorno dopo, m’hanno chiamata, e hanno detto “vieni, cominci a lavorare”, che c’è un gruppo di Women Institute, I remember, e ha detto vieni, vieni dentro alle undici. 

E quando se me andata in casa, dopo il primo giorno al collegio, ho detto a mia mamma, “I’m got gonna stay there, sono tutte vecchie!” Ma allora m’avevano detto che avrei preso cento dollari al mese invece di sessanta...

MB: Invece di sessanta, si...

IS: Allora è stata quasi doppia, non? Ma, per venire qui, dopo un anno o due, tre quattro, you had to be a full-time. In order to be a full-time, you had to be a Canadian citizen. So sono andata predere la Canadian Citizen Paper, e mi ricorderò sempre quando sono venuta, ho detto, “I’m a Canadian now”, e mi hanno detto, “you will never be a British subject”.

MB: Wow...

IS: That’s the welcome. I didn’t know what “subject” meant.