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Ines Photos - Group A

Sessanta cinque anni fa, nel 1953, l’Università di Guelph non esisteva. Invece d’una università unita, c’erano tre collegi distinti: l’Ontario Veterinary College, l’Ontario Agriculture College e il MacDonald Institute (in cui economia domestica era insegnata). Il campus di quei giorni a malapena somigliava a quello di oggi quando Ines Cecchetto, una giovane donna di venti anni, ha cominciato a lavorare lí. Certamente nessuno all’università, se stessa inclusa, potrebbe indovinare che questo lavoro diventerebbe una carriera di sei decenni e mezzo.

     Tuttavia, quando ha cominciato a lavorare alla università, il passaggio di Ines dall’Italia al  Canada era già cominciato tre anni fa. Nata a Ventimiglia, una città ligure del nord-ovest d’Italia, era la maggiore di sette figli. Si ricorda bene la vita durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui il governo fascista di Mussolini si era stato schierato contro gli Alleati, e i soldati avevono bombardato il fronte fra Ventimiglia e Menton, in Francia. Ines stava già lavorando; faceva la bambinaia per una famiglia ricca, però dovuto all’insicurezza in questa parte del paese, la madre e le tre figlie erano andate a vivere con i nonni nella campagna veneta. Il padre era internato nella guerra, e non era ritornato fino al 1944. Ines parla delle difficoltà portate dalla guerra, e in questo periodo la famiglia mangiava una dieta di patate americane (patate dolci) e denti di leone bulite.

     Ines si ricorda anche l’ultimo giorno della guerra, nel 1945. Ha visto l’uccisione di cinque combattenti partigiani dai soldati tedeschi – i partigiani credevono che i tedeschi fossero già partiti. La memoria di questa esperienza rimane con lei fino a oggi, illuminando gli effetti durevoli della guerra sulle memorie delle persone e le famiglie coinvolte. Dopo la guerra, la famiglia era senza lavoro e ha deciso di cominciare una nuova vita in Canada. Il padre era partito da solo per Halifax, in cui aveva un zio che era venuto in Canada prima della guerra. Dopo un anno di lavorare in una fattoria vicino a Halifax, un finanziatore ha datto $4,000 al padre per portare il resto della famiglia in Canada e riunirla con lui.

     La famiglia era cresciuta a sette figli, con due gemelle di undici anni, quando erano patiti da Genova sul SS Conte Biancamano nel 1951. Dopo un viaggio di sette giorni sulla nave, la famiglia si era finalmente riunita con il padre a Halifax, però l’arrivo non era stato facile: Ines, all’età di 17 anni, si ricorda bene quando i funzionari hanno chiesto alla madre $400 per le due gemelle, anche se ha avuto solamente 47 dollari in tasca. Piangendo, ha detto ai funzionari: “mettevi la mano sulla coscienza!”, spiegando a loro che non aveva quasi niente da dargli. Vedendo che la madre piangeva, i funzionari hanno deciso di rinunciare alla parcella.

     Subito, la famiglia si è resa conto che non avrebbe trovato lavoro a Halifax, e è partita sul treno alla campagna della regione di Guelph, piena di fattorie, affrontando un viaggio di cinque giorni. Dopo essersi stabilite lì, Ines e sua sorella di 13 anni hanno cominciato a lavorare al St. Joseph’s Hospital, seguendo il consiglio del parroco nel loro quartiere. La sorella Liliana ha dovuto fingere di avere 15 anni per potere lavorare legalmente. Le sorelle lavoravano nella mensa delle infermiere, guadagnando sessanta dollari al mese, che hanno usato per pagare i debiti della loro sponsorizzazione di venire in Canada. Non parlavano nemmeno una parola d’inglese, e perciò non potevono capire le istruzioni delle suore e dei supervisori. Ines si ricorda d’un momento in particolare, in cui le suore le chiamavano sempre “Mary”, perche non conoscevono il suoi nomi e non potevono comunicare con lei. Quando Ines è arrivata all’ospedale, aveva ricevuto le istruzioni di cominciare il lavoro alle sei della mattina. Senza un orologio, deveva svegliarsi ogni ora durante la notte, per controllare l’ora. Ines parla con serietà della sensazione di isolamento che senteva all’ospedale, dicendo che, per due settimane, non aveva visto nessuno che parlava sua lingua.

      Mentre le sorelle lavoravano all’ospedale, il padre, che era falegname, costruiva una casa per la famiglia. Ines si ricorda bene il giorno di maggio del 1953, quando una dietista del MacDonald Institute a Guelph, il collegio dell’economia domestica, è venuta a casa per fare a ricerca di mercato. Colpita da suo livello abbastanza alto d’inglese, prontamente ha offerto a Ines un posto al collegio. Il posto era di servire a Creelman Hall, la mensa principali per i tre collegi, e uno dei centri della ristorazione dell’università fino a oggi. Lo stipendio al collegio era cento dollari al mese invece dei sessanta dell’ospedale, quindi ha accettato il posto e ha cominciato a lavorare subito.

    Per lavorare al collegio a tempo pieno, si doveva essere cittadino canadese, quindi Ines si ricorda quando ha compilato i documenti per ottenere la sua cittadinanza. Quando ha mostrato i documenti ai capi del collegio, le hanno detto che non avrebbe stata mai un suddito britannico. Non capeva la parola “suddito” in inglese, però non era scoraggiata da questa esperienza. Ha gettato le basi per sua carriera straordinario all’università. E dice fino a oggi, “se me avessi detto che farei quello che ho fatto, non ti avrei creduto per niente”.

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